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LIBERTA’ FA RIMA CON RESPONSABILITA’

Democrazia non è la libertà di poter vedere una pluralità infinita di video su tik tok.
Non è un indice di libertà il fatto che tu abbia l’illusione di alcune libertà funzionali alla schiavitù.
L’interesse di queste libertà sono il fatto che tu ne sia schiavo, sono libertà di controllo. Sono i tuoi croccantini. I tuoi contentini per illuderti di essere libero.
Vedi posso comprare quello che voglio su Amazon…
L’importante è che tutto ciò sia innocuo nei confronti del sistema di potere.
Questo è tollerato.
Sei libero entro un certo tot
Ma chi ha deciso questo tot?
Sembra una nicchia di persone non elette.

Cosa si contrappone all’agenda 2030?
Cosa si propone?
I criminali si organizzano con molta attenzione.
Non a caso si chiama criminalità organizzata.
Sanno che senza organizzazione sarebbero ladruncoli di periferia.
Hanno fame in quanto non hanno avuto talvolta alternative reali, o anche le alternative reali proposte dalla società capitalista non hanno stuzzicato i loro appetiti.
Perchè ammazzarsi di un lavoro sfruttato e sottopagato quando attraverso attivita’ illecite puoi avere guadagni facili immediati.
Questo è il menù proposto dalla criminalità ad esempio che purtroppo riesce a incontrare la scelta di alcune persone.
Il menù alternativo non è sufficientemente forte dal fare desistere delle persone dal pericolo di una vita del genere.
Questo per dire che ogni proposta cerca di farsi forte a suo modo.
Organizzare un percorso di crescita spirituale e materiale, in una società capitalistica non è un percorso facile, men che meno farlo in un gruppo organizzato.
Per questo hanno spesso avuto la meglio le altre organizzazioni, quella capitalistica, quella criminale. Che spesso e volentieri coincidono.
Unite entrambe da una folle corsa verso il profitto, entrambe prescindendo dall’elemento morale. Solo che la società capitalistica offre una parvenza di morale, si cerca di mostrare elegante, si trucca, almeno fa finta di essere buona offrendo illusioni di legalità, muovendosi in terreni ibridi, paralegali ma dove la morale è un surplus.
La criminalità organizzata invece persegue i suoi fini senza morale ma lo fa in maniera dichiarata, sfacciata, fondando addirittura il proprio prestigio, la propria identità su questi elementi.
E’ il cortocircuito statale. Il vanto della ribellione allo stato mancante, che poi cerca di mediare perdendo.
La politica ha provato con le sue ideologie ha offrire possibilità di vita.
Gli anni dei grandi ideali politici hanno cercato di dare slancio a generazioni intere ma il sistema di potere fondato sull omologazione e il controllo di massa per favorire lo sviluppo industriale hanno avuto la meglio.
Lo sviluppo industriale, globale non è andato di pari passo con lo sviluppo morale.
Si è voluto rincorrere il profitto senza preoccuparsi di essere pronti a questa rincorsa.
I paesi si sono indebitati pur di offrire lo sviluppo.
Il che può starci solamente che questo sistema è proseguito senza nuovi accorgimenti sistematici.
Un sistema di sviluppo fondato esclusivamente sul debito e la dipendenza è uno sviluppo malato, miope e insostenibile.
La politica ha provato senza successo ha dominare questo meccanismo finendone travolta anch’essa.
Il materialismo dopo un periodo di guerre ha avuto gioco facile nel periodo della ricostruzione.
La ricostruzione delle persone che vi è certamente stata ha avuto dei tempi più complessi.
Il paese è stato ricostruito in termini tecnici, ma dopo 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale non sono ancora stati fatti fino in fondo i conti con il proprio passato.
La mancata pacificazione sociale anzi è aumentata, proprio perchè mai sopita, trovando nuove forme di disagio e di conflitto sociale che hanno trovato nello stato di emergenza permanente il loro sbocco naturale per manifestarsi nuovamente e mostrare così tutti i limiti e le ipocrisie di una società fintamente democratica da un punto di vista politico e morale, ma molto efficiente se considerata come succursale di un impresa privata terza.

La res publica, è res di pochi privati fuori dai confini della res pubblica, che la gestiscono come un franchising della loro azienda.
La mentalità capitalista, del padrone, ha pervaso ovunque.
Uno schema classico che fa breccia e offre garanzie in una democrazia fragile come quella italiana, inconsapevole dei propri limiti e con la grande difficoltà di ammetterli.
Sempre in bilico tra le manie di grandezza della propria storia e il complesso di inferiorità e sottomissione derivante dalla propria storia.
Storia che andrebbe elaborata in termini obiettivi e con un costante lavoro.
La cosa pubblica deve avere un importanza davvero vitale più dei profitti di una multinazionale.
Questi non devono mai essere in conflitto con i valori su cui e’ basata l’esistenza e la salute di una comunità.
Tutte le scelte politiche devono prima avere filtri politici per la tutela della propria identità e del proprio sviluppo.
Questo deve fare casomai una democrazia.
Essere in grado di garantire un progresso spirituale e materiale in maniera equilibrata e organizzata, affinchè si possa avere in fiducia in sé stessa e non dare credito o rimanere in balia a chi vuole sostituirsi ad essa.
Mentre la democrazia organizza se stessa, appunto, rischia che altri che possono organizzarsi più facilmente in quanto come abbiamo detto prescindono dalla morale, prendano il suo posto, cosa più grave anche travestiti con la sua stessa maschera. (“maschere democratiche”) . 

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